La regione Marche - Terre Antiche

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Le Marche, un’occhiata alla regione

Qualche dato geografico di una regione stupenda

Le Marche, regione dell'Italia centrale di circa un milione e mezzo di abitanti, si colloca sul versante del medio Adriatico, occupando un’area di meno di diecimila chilometri quadrati che si estende tra i fiumi Conca e Marecchia a nord e il Tronto a sud.
Quasi il 70 per cento del suo territorio è collinare, mentre il restante 30 per cento è montuoso. Il litorale, lungo 173 km, è caratterizzato da pendii declinanti verso lunghe spiagge, a eccezione della costa alta e rocciosa del Monte Conero, che rappresenta il punto più alto del versante marittimo. Le altre zone di costa alta si trovano nei pressi di Grottammare, e presso il colle San Bartolo a Nord di Pesaro. Il colle dell'Ardizio invece, a Sud di Pesaro, pur essendo vicinissimo al mare, non lo tocca.
Man mano che si procede verso l'interno della regione si delinea la zona collinosa e intensamente agricola, un'area che si estende per circa 200 km da nord a sud. Il settore occidentale delle Marche è attraversato dall'Appennino, la spina dorsale d’Italia, di cui il gruppo più elevato è la pittoresca catena dei Sibillini, a cavallo delle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata, il cui massiccio maggiore è il Monte Vettore (2478 m), visibile dalle nostre proprietà. I Sibillini sono anche un parco naturale, ricco di flora e fauna, e un paradiso per chi ama camminare, andare in bicicletta o fare sport all’aria aperta, sia nei mesi estivi che invernali.
Le Marche sono una regione fatta di un pugno di piccole città con poche decine di migliaia di abitanti (solo Ancona supera i centomila) e di tanti bei borghi di qualche migliaio o spesso di poche centinaia di residenti.
Questi borghi, perlopiù di origine medievale, punteggiano il paesaggio marchigiano, trovandosi in molte valli e soprattutto su moltissimi poggi, sovrastanti quasi sempre un ricco tappeto variopinto di poderi, i cui colori variano incessantemente con le stagioni.
Sul lato orientale la regione apre sul Mare Adriatico con lunghe spiagge ghiaiose o sabbiose e numerose località balneari. Talvolta, come si è già detto, queste coste si alzano per dar vita a pittoresche scogliere di roccia simili a quelle delle nostre regioni meridionali e tirreniche. Se si vuole andare al mare dalle nostre proprietà si può raggiungere la costa in una quarantina di minuti, trovandovi non solo le tradizionali spiagge adriatiche attrezzate per il turismo di massa, ma anche angoli più quieti dove la balneazione è libera e il mare è poco affollato e pulito.


La clima delle Marche

Nella zona litoranea il clima è subcontinentale a nord di Ancona: estati calde, ma rinfrescate dalla piacevole brezza marina, inverni freddi (a Pesaro la temperatura media di gennaio è di 3,8 °C) con regolari piogge di stagione. A sud di Ancona la subcontinentalità si attenua per lasciare posto a un clima che assume caratteri più spiccatamente mediterranei nella Riviera delle Palme (a Grottammare la temperatura media di gennaio è di 7,6 °C). Nelle zone montuose vi sono estati piacevoli con serate fresche e inverni rigidi con variabile possibilità ed entità di nevicate a seconda delle zone. L'inverno risulta altresì spesso freddino nelle aree collinari interne più prossime all’Appennino.


La storia delle Marche

Le Marche nascono come unità etnica e culturale nell'età del ferro, quando furono abitate dal popolo preromano dei Piceni (IX-III sec A.C.), dei quali sono noti importanti centri esistiti nei pressi di Novilara (vicino a Pesaro), Ancona, Belmonte Piceno, Ascoli Piceno. Nel IV secolo A.C. il Piceno settentrionale venne invaso dai Galli Senoni, mentre i Greci di Siracusa fondarono la Magna Grecia di Ancona. Con la battaglia di Sentino i Galli vennero sconfitti da una coalizione di Romani e Piceni. Quando gli alleati romani divennero troppo invadenti, con la fondazione di colonie in territorio piceno, i Piceni si ribellarono ma vennero sopraffatti e finirono per essere assorbiti nel territorio e nella cultura romani.
Due importanti strade collegavano le Marche a Roma: la Via Flaminia (che arrivava a Fano) e la Via Salaria (che arrivava a Porto d'Ascoli). Inoltre durante il periodo imperiale Ancona venne scelta da Traiano come porto di Roma verso Oriente, come prova anche l'iscrizione dell'Arco di Traiano di Ancona, definita "Accessum Italiae", cioè "Ingresso d'Italia".
Alla caduta di dell'Impero Romano d'Occidente le Marche, dopo aver fatto parte del regno di Odoacre come il resto d'Italia, entrarono nell'orbita dell'Impero Romano d'Oriente, mentre il vecchio nome "Piceno" si perse. Nell'alto Medioevo il territorio regionale acquista il nome di Marca di Ancona, nata dall'unificazione di varie marche, ossia "territori di confine" del Sacro Romano Impero. In epoca comunale fiorirono i comuni di Pesaro, Fano, Ancona, Jesi, Fermo e Ascoli Piceno. In particolare Ancona ebbe momenti di splendore artistico e culturale grazie ai suoi rapporti marittimi con l'Oriente, essa fu infatti una delle Repubbliche Marinare.
Nel Rinascimento celebre in tutta Europa fu la Signoria di Urbino, vero e proprio faro dell'arte italiana, che diede tra l’altro i natali al grande Raffaello Sanzio. Altre città importanti economicamente e culturalmente nel periodo delle signorie sono state Camerino, Fano, Pesaro, Senigallia, Fabriano, San Severino.
Ancona invece, come le altre città marinare italiane, rifiutò sempre il dominio di un signore e mantenne il suo regime repubblicano.
Tra la metà del 1500 e i primi decenni del 1600 le città marchigiane furono assorbite nello Stato della Chiesa. Seguì un periodo di decadenza, condiviso da gran parte d'Italia e rischiarato solo dal pontificato di Clemente XII che nel 1700 tracciò la strada oggi detta Vallesina e diede respiro all'economia regionale dichiarando Ancona porto franco.
A seguito dell’arrivo delle truppe napoleoniche le Marche si diedero un ordinamento repubblicano costituendosi in Repubblica Anconitana, poi assorbita per brevissimo tempo dalla Repubblica Romana. Durante il periodo risorgimentale le Marche parteciparono alle lotte per l'unificazione con i Moti di Macerata e con l'eroica resistenza di Ancona alle truppe austriache nel 1849, in contemporanea con Roma e Venezia. La battaglia finale dell'unificazione italiana si combatté nelle Marche e fu la celebre Battaglia di Castelfidardo, che permise l'unione dei territori liberati da Garibaldi al sud con quelli caduti nelle mani di Vittorio Emanuele II al nord. Con l'annessione all'Italia la Marca di Ancona cambiò nome e venne ufficialmente chiamata "Marche", con un plurale che ne sancisce l'unità fondamentale pur nella ricchezza di aspetti locali
L'economia delle Marche

Nell'economia marchigiana grande peso ha una fiorente piccola/media industria ad alta specializzazione, concentrata soprattutto nel litorale e in alcune valli. Tra i settori di spicco troviamo l'industria delle calzature, in numerosi centri delle province di Fermo e Macerata, l'industria mobiliera e meccanica pesarese, la grande industria navale di Fano e Ancona, l'industria di elettrodomestici e della carta di Fabriano. Ma le Marche sono anche una regione rurale con forte vocazione agricola e gran parte del territorio non montuoso è interessato dalle coltivazioni, che danno un’impronta fortissima al paesaggio della regione. Tra le attività agricole spiccano poi quelle vitivinicole, soprattutto nel Conero, nella zona di Jesi, in quella di Matelica e di Ascoli Piceno. Tra i vini prodotti spiccano tra l’altro il Rosso Conero, il Rosso Piceno e il Verdicchio.
Florido è infine il turismo, grazie ai tanti centri balneari, ma anche al retaggio culturale della regione, alle bellezze dei suoi borghi, dei suoi paesaggi e della sua natura. Queste ultime ricchezze danno vita anche a un turismo più selezionato e di nicchia.

Città principali*, aeroporti e porti delle Marche.

·  Ancona, 101.480 abitanti.
·  Pesaro, 92.206 ab.
·  Fano, 63.799 ab.
·  Ascoli Piceno, 51.503 ab.
·  San Benedetto del Tronto, 47.023 ab.
·  Senigallia, 44.207 ab.
·  Macerata, 42.568 ab.
·  Jesi, 40.680 ab.
·  Civitanova Marche, 39.811 ab.
·  Fermo, 37.497 ab.
·  Osimo, 31.249 ab.
·  Fabriano, 31.061 ab.
·  Falconara Marittima, 27.962 ab.
·  Porto Sant'Elpidio, 24.376.
·  Recanati, 21.127 ab.
·  Tolentino, 20.032 ab.
·  Castelfidardo, 18.441 ab.
·  Sant'Elpidio a Mare, 16.226 ab.
·  Porto San Giorgio, 16.035 ab.
·  Potenza Picena, 15.455 ab.
·  Urbino, 15.341 ab.
·  Corridonia, 15.118 ab.
·  Grottammare , 15.082 ab.

*(I numeri di abitanti sono dati ISTAT del gennaio 2007)
 
Aeroporti

·  Aeroporto di Ancona-Falconara
·  Aeroporto di Fano
 
Porti

·  Porto di Ancona.
·  Porto di Senigallia.
·  Porto di Porto San Giorgio.
·  Porto di Fano.
·  Porto di Civitanova Marche.
·  Porto di San Benedetto del Tronto.
·  Porto di Numana.
·  Porto di Recanati.

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